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In Trattamenti clinici•17 Dicembre 2014•3 Minuti

Safenectomia

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Safenectomia

Per stabilire la necessità di eseguire il trattamento chirurgico delle varici occorre eseguire una valutazione strumentale mediante ecocolordoppler che consente di evidenziare con precisione la sede esatta della sofferenza venosa e di quantificarne l’entità.

La safenectomia è l’asportazione della vena piccola o grande safena. L’intervento sulla grande safena consiste nello stripping: si introduce una sonda particolare (stripper) nel lume della vena sezionata alle due estremità e la si fissa a una delle estremità stesse per poi ritirarla dalla parte opposta, determinando in tal modo l’asportazione del tronco venoso.

L’anestesia utilizzata per svolgere questa procedura può essere locale, spinale o generale. La scelta della metodica idonea dipende dal quadro clinico e dalla eventuale presenza di altre patologie, per cui dovrà essere valutata di volta in volta dall’anestesista.
Le varici collaterali vengono asportate tramite flebectomia secondo Muller, o mediante terapie sclerosanti.
In caso di varici a tutte e due le gambe l’intervento verrà eseguito con due ricoveri a distanza di un mese circa l’uno dall’altro.

Periodo post-operatorio
Dopo l’intervento viene applicato un bendaggio compressivo che deve essere mantenuto per una settimana. Il mattino successivo all’intervento il Paziente può essere dimesso. Si consiglia di indossare scarpe comode e di farsi accompagnare, in quanto non sarà possibile guidare l’auto per 2-3 giorni. Il giorno successivo all’intervento si possono fare brevi passeggiate.

Quali sono le indicazioni per il periodo post-operatorio?

  • portare una calza elastica da 70 denari per circa tre settimane;
  • fare la doccia solo dopo la rimozione dei punti e del bendaggi: circa 1 settimana dopo l’intervento
  • le attività sportive possono ricominciare progressivamente dopo 15-30 giorni
  • la ripresa del lavoro dipenderà dal tipo di lavoro stesso, particolarmente quando comporti di stare in piedi a lungo;
  • una visita di controllo è opportuna ad 1 mese dall’intervento.

Quali sono le manifestazioni post-operatorie?

La comparsa di ematomi lungo il tratto interessato dall’intervento è un evento costante, ma non preoccupante e va considerato come la normale conseguenza al trauma chirurgico; questi segni tenderanno a scomparire nell’arco di una quindicina di giorni con l’applicazione di pomate specifiche. Sono possibili dolori o bruciori soprattutto nella zone delle ferita sull’inguine che scompaiono nel tempo e con l’assunzione di farmaci antinfiammatori. Alcune zone cutanee possono perdere la sensibilità per alcuni mesi; inoltre, si può osservare una pigmentazione scura della cute e delle cicatrici che in genere dura circa due mesi.

Eventuali varici residue potranno essere eliminate successivamente con terapia sclerosante. Negli anni successivi all’intervento chirurgico è consigliato un regolare controllo con ecocolordoppler del circolo venoso.

Nel 70% dei casi il primo intervento di stripping è risolutivo.

Controindicazioni all’intervento

Sono rappresentate da gravi patologie associate quali: neoplasie, obesità grave, scompenso cardiocircolatorio, scompenso metabolico, compromissione della pervietà del circolo venoso profondo.

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